martedì 31 agosto 2010

Il pelo della pulce è sempre sporco


Eh, già; puoi lavarlo quanto vuoi ma se qualcuno ti vuol criticare troverà sempre una macchia sul tuo pelo. E le stupende “Linee guida per i siti web della Pubblica Amministrazione” sono un piatto troppo ghiotto per il funesto Programmatore 2.0 reduce da una NON-vacanza.
Oggi, voglio mettere a fuoco un capitolo molto importante di questa “ricetta di Buon Senso”: i suggerimenti per adottare soluzioni che lascino all'utente la libertà di utilizzare la piattaforma che preferisca senza cadere vittima di costrizioni e limitazioni tecnologiche dettate da soluzioni proprietarie.
Sembrerebbe proprio un capitolo gustoso.



Riporto fedelmente il capitolo in questione:
5.2. Formati aperti
I formati aperti, ovvero specifiche pubbliche per la descrizione e l'archiviazione di dati digitali senza barriere di natura legale o tecnica, rappresentano oggi una opportunità preziosa per garantire l'accesso a lungo termine alla documentazione e ai dati prodotti dalla Pubblica amministrazione. Inoltre, in un'ottica di lungo periodo, l'importanza dell'utilizzo di formati aperti assume particolare rilevanza anche a fronte del processo di dematerializzazione che è attualmente in atto.

Le pubbliche amministrazioni italiane, in coerenza con quanto già avviene nei paesi della Comunità europea, nella scelta dei formati da usare per la diffusione e archiviazione dei propri dati e documenti devono tenere conto di:
  • evitare di imporre vincoli tecnologici ed economici agli utenti;
  • assicurare interoperabilità tra i sistemi e flessibilità nell'utilizzo dei dati;
  • evitare vincoli nei confronti di particolari produttori, favorendo la libera concorrenza di mercato;
  • utilizzare standard che siano certificati e diffusi.

A differenza dei formati proprietari, i formati aperti non hanno misure di restrizioni legale per il loro utilizzo e vengono solitamente gestiti da un enti di standardizzazione non proprietari, i quali rilasciano le relative specifiche a disposizione di una comunità di sviluppo che a loro volta contribuiscono all'evoluzione degli standard. I formati aperti hanno il vantaggio di poter essere gestiti sia da software proprietari, open source o da software libero, ciascuno con le proprie modalità di licenza, lasciando a l'utente la possibilità di utilizzare la piattaforma che preferisce.

A fronte di quanto detto, viene raccomandato l'uso dei seguenti formati aperti e standardizzati:
  • HTML/XHTML per la pubblicazione di informazioni pubbliche su Internet;
  • PDF con marcatura (secondo standard ISO/IEC 32000-1:2008);
  • XML per la realizzazione di database di pubblico accesso ai dati;
  • ODF e OOXML per documenti di testo;
  • PNG per le immagini;
  • OGG per i file audio;
  • Theora per file video.
(fonte: http://www.innovazionepa.gov.it/TestoPDF.aspx?d=20025)


Bello, piacevole e ..ed era ora di smettere di imporre di acquistare licenze d'uso di software specifici per leggere degli ipotetici documenti obsoleti di un sito della Pubblica Amministrazione.

Strigliare il pelo a una pulce

Già, è il mio gioco preferito. Prendiamo come “pelo” i formati raccomandati:
HTML/XHTML, PDF, XML, ODF, OOXML, PNG, OGG, THEORA.


HTML/XHTML
Direi che per un'output da web è una scelta scontata, ma essendo una Linea Guida per Webmaster, quindi dei tecnici che devono sapere quali standard rispettare, mi sarei aspettato un'indicazione più precisa, in sostanza come ipotetico webmaster mi ritroverei a dover pescare “a muzzo” tra uno di questi attuali standard:
  • XHTML 1.0 Strict
  • XHTML 1.0 Transitional
  • XHTML 1.0 Frameset
  • XHTML 1.1
  • HTML 4.01 Strict
  • HTML 4.01 Transitional
  • HTML 4.01 Frameset
  • o il nuovo HTML 5?
e, soprattutto, l'utilizzo di alcuni standard preclude (questo non è un male) al cittadino l'utilizzo di vecchi browser, come il “tanto poco” attinente agli standard Internet Explorer 6 che, ahimè, è ancora assai diffuso, o peggio potrebbe portare all'incompatibilità, e quindi l'impossibilità di condividere (ergo ottimizzare) i lavori realizzati dai diversi webmaster della Pubblica Amministrazione.
Pertanto dire HTML/XHTML è un buon indizio ma non indica una direzione comune da seguire; tanto valeva non includere questa indicazione nell'elenco degli standard da prendere in considerazione.

OOXML
Questo formato, riconosciuto come standard ISO nel 2008 dopo una lunga battaglia durata tre anni, di fatto non viene supportato correttamente nemmeno dal suo creatore (Microsoft) che con l'uscita della sua nuova suite, Office 2010, dimostrerebbe di non rispettare ancora tale standard.

PNG
Ottima scelta, gran bel formato, però... i webmaster amanti delle immagini animate faranno fatica ad adottare il PNG animato (APNG)  come sostituto del buon vecchio GIF; perché? Guarda quest'immagine:
...riesci a vedere l'animazione della palla? Io no (e sto utilizzando Firefox 3.5.11, Chromium 5.0.375, Arora 0.10, Konqueror 4.4.5 ...ops, con Opera 10.61 la palla palleggia), credo che siano pochi i browser che supportino questo formato, inoltre bisogna considerare che il formato APNG risulta essere più pesante del GIF animato.
In conclusione, usate i PNG ed evitate le immagini animate ;-)



Theora
E' un codec per la visualizzazione dei video che sembrerebbe non aver trovato un grande sostegno, anzi la Apple ha sollevato la possibilità di citarla a giudizio per violazione dei brevetti.
Dopo che un gruppo di sostenitori (Mozilla, Google, Opera, Adobe,... ) hanno lanciato il progetto WebM, a Maggio del corrente anno, sembrerebbe che l'erede al trono dei formati standard video sarà il VP8... anche se  MPEG-LA non resterà a guardare (nel frattempo ha reso gratuito l'utilizzo del suo codec H.264 per la pubblicazione di video su Internet).
In conclusione, tra tutti i contendenti, puntare su Theora non sembrerebbe la scelta vincente per garantire la maggior accessibilità.



Però, però... nell'elenco dei formati aperti mancano ancora importanti suggerimenti da dare ai webmaster della Pubblica Amministrazione.

Le immagini vettoriali?
Per le immagini vettoriali vogliamo usare gli SVG? Allora diciamolo, prima di trovarmi un file .ai nel sito della Provincia.

I file compressi?
Ammetto che il formato ZIP è purtroppo quello più diffuso. Ad Aprile 2010 è stato proposto per farlo rientrare negli standard ISO, vedremo come andrà avanti, comunque il formato ZIP non è un formato libero e non è nemmeno un formato molto performante ...un suggerimento per caso: 7z





Come avrete capito, (è il secondo post che dedico allo stesso argomento) sono molto giulivo per la pubblicazione di queste Linee Guida, ma devo constatare che, oltre ad essere soltanto un suggerimento (nemmeno tanto seguito che da colui le ha pubblicate [iniziamo bene!]), sono un po' troppo generiche e superficiali per trasformarle in un vero protocollo tecnico da seguire per la progettazione di un sito web. Diciamocelo, quel grande documento è l'equivalente della “pacca sulla spalle” dataci dal nostro capoufficio mentre ci dice <<prima fatelo poi ricordatevi di che vi avevo detto di fare le cose fatte bene>>

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